Civette in ceramica Non vedo, Non sento, Non parlo su tronchi

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La civetta insieme al gufo rappresenta la chiaroveggenza associati spesso a maghi e indovini, simboleggiando la comprensione, la luce dopo la soluzione di un problema. Per i greci era l'emblema di Atena e anche oggi è raffigurato in molti portafortuna. Il suo sguardo esprime astuzia e benevolenza. Chi ben la conosce comprende come i greci abbiano potuto farne l'uccello prediletto dalla Dea della sapienza; infatti, le sue facoltà mentali sono tutt'altro che modeste, essa è uno dei gufi più intelligenti, si mostra tollerante con gli individui della stessa specie con i quali, in Europa e in Africa settentrionale, vive in società.

"Sguardo da civetta" era il nome greco per la Dea Atena. Sarà proprio quello sguardo pensoso a suggerire l'accostamento dell'immagine della civetta come l'emblema della meditazione; dello scrutare attraverso le tenebre, per cui, pensata come simbolo della sapienza, accovacciata sugli spigoli delle case e sulle punte dei rami degli alberi è contemplata come il sorvegliante della soglia della conoscenza e quindi della cultura. Atena era la dea dagli occhi di civetta ed è rappresentata come una donna con in mano un libro e sulla spalla una civetta. 

Simboleggia la saggezza e la magia, nella tradizione sciamani rappresentano l'accesso alla sapienza e all'ignoto, infatti le sue caratteristiche, cioè la vista acuta e il suo vivere nell'oscurità l'hanno resa metafora della luce che sorge quando è risolto un problema, quando si giunge alla comprensione e conoscenza. Lei è la luce che trionfa sull'ignoranza e l'oscurità!