Rosari Giapponesi JUZTU
I Juzu (数珠), noti anche come Nenju (念珠), sono i tradizionali rosari giapponesi utilizzati nella pratica buddista per la recitazione dei sutra e delle preghiere. Il termine “Juzu” significa letteralmente “perle di conteggio”, riflettendo la loro funzione principale: aiutare i praticanti a mantenere il conteggio delle ripetizioni dei mantra o delle invocazioni.
Struttura e Materiali
I Juzu possono variare nel numero di grani a seconda della scuola buddista a cui appartengono. La versione più comune ha 108 grani, simbolo delle 108 passioni terrene da superare per raggiungere l’illuminazione. Esistono anche versioni più piccole, come quelle con 27, 54 o 36 grani.
I materiali utilizzati per i grani possono includere:
• Legno di bodhi (come quello sotto cui il Buddha ottenne l’illuminazione)
• Cristallo di rocca, simbolo di purezza
• Ambra, corallo, giada o altre pietre preziose
• Semi di loto, rappresentanti la crescita spirituale
Significato Spirituale
Il Juzu non è solo un semplice strumento di preghiera, ma un oggetto carico di significato:
• Aiuta nella concentrazione e nella meditazione
• Protegge chi lo indossa dalle energie negative
• Rafforza la connessione con il proprio cammino spirituale
Uso e Tradizioni
Il modo in cui si usa il Juzu varia a seconda delle scuole buddiste (Zen, Jōdo Shinshū, Nichiren, Shingon, ecc.). In generale:
• Si tiene con entrambe le mani unite in segno di preghiera
• I grani scorrono tra le dita mentre si recitano i mantra
• In alcune tradizioni, viene avvolto intorno alla mano sinistra o appeso al polso
I monaci e i laici giapponesi spesso portano un Juzu con sé come amuleto di protezione, mentre nelle cerimonie funebri è comune vederlo tra le mani dei partecipanti come segno di rispetto per il defunto.
Curiosità
Nel tempo, il Juzu ha influenzato anche la cultura pop giapponese, comparendo in manga, anime e film, spesso come simbolo di spiritualità o protezione mistica.